L’individuazione del luccio nella prima parte della stagione, dopo l’apertura primaverile, può ssere considerata un gioco da ragazzi se comprendiamo alcuni tratti fondamentali della natura dell’esocide.
In primo luogo dobbiamo sapere che il luccio depone le uova quando la temperatura dell’ acqua è tra i 4,5° e i 7,5° gradi, subito dopo che il ghiaccio si è sciolto. Alle nostre la
titudini tipicamente questo avviene nei valori più alti, quindi tra i 7°-8° gradi. In secondo luogo, dopo i rigori dell’ inverno, il luccio è alla ricerca di acqua più calda. Terzo punto, il luccio depone le uova attaccate alla vegetazione sommersa per maggiore difesa della futura prole. Quindi la logica da seguire per trovare il luccio nel post-frega è quello di individuare i punti dove vanno a deporre le uova e questi non sono molto difficili da individuare.
Le prime parti di un lago che inizieranno a scaldarsi saranno quelle protette dal vento dominante; queste tenderanno ad essere baie ed insenature poco profonde, ancor più interessanti se protette da alberi o boschetti. Il sole che batte su questi angoli protetti avrà sciolto i ghiacci più velocemente che in qualsiasi altro punto del lago. L’acqua più calda di alcuni gradi è come un magnete per il luccio! In un’ acqua poco profonda troverete sempre un discreto sviluppo degli erbai che è un altro fattore essenziale. E se poi c’è un piccolo ruscello che fluisce nella baia, quello sarà un posto ancora migliore perché aiuterà ancor di più l’acqua a scaldarsi in superficie.Non sarà quindi difficile individuare questi luoghi specie se conoscete i punti cardinali o avete una mappa. Ma cosa dovete fare quando arrivate lì per catturare il luccio?
Il pesciolino vivo o il morto manovrato sarebbero senz’altro esche molto efficaci in queste condizioni, ma noi spinningofili di razza ci rifiutiamo a priori di prendere in considerazione tali tipi di esche; pertanto potremo usare delle imitazioni siliconiche senza piombatura interna, innestate preferibilmente per il ventre su amo singolo di dimensioni generose. In questo modo potremo effettuare un recupero tipo “swim/struggle” ed imitare ancor meglio un pesce in difficoltà. Anche la montatura frontale tradizionale andrà comunque bene: in questo caso è utile piombare leggermente la lenza a ridosso dell’ amo o 15 cm più sopra ed effettuare un recupero fatto di piccoli scatti e immediati rilasci.
In questo periodo sono numerose le esche che si possono utilizzare, ma tra quelle più divertenti ci sono senz’altro i cranckbaits! Specie in Aprile i più efficaci saranno quelli dall’ azione “vibrante”. Come modelli suggerisco taglie piccole che lavorino vicino alla superficie (tipo il Cotton Cordell Ripplin Red Fin o il Rapala Shad Rap) e taglie maggiori che si spingano leggermente più in profondità (tipo il Cotton Cordell BIG-O o il Salmo Warrior). Cominciando dalle basse profondità, potete usare il cranck di superficie n circa 50 cm di acqua. La sua caratteristica azione “wiggling” stretta e poco profonda attirerà lucci distanti un kilometro! Dopo aver battuto la superficie, potremo provare in acque più profonde (1 metro circa) con il cranck che lavora a maggiore profondità.
Il pesciolino vivo o il morto manovrato sarebbero senz’altro esche molto efficaci in queste condizioni, ma noi spinningofili di razza ci rifiutiamo a priori di prendere in considerazione tali tipi di esche; pertanto potremo usare delle imitazioni siliconiche senza piombatura interna, innestate preferibilmente per il ventre su amo singolo di dimensioni generose. In questo modo potremo effettuare un recupero tipo “swim/struggle” ed imitare ancor meglio un pesce in difficoltà. Anche la montatura frontale tradizionale andrà comunque bene: in questo caso è utile piombare leggermente la lenza a ridosso dell’ amo o 15 cm più sopra ed effettuare un recupero fatto di piccoli scatti e immediati rilasci.
In questo periodo sono numerose le esche che si possono utilizzare, ma tra quelle più divertenti ci sono senz’altro i cranckbaits! Specie in Aprile i più efficaci saranno quelli dall’ azione “vibrante”. Come modelli suggerisco taglie piccole che lavorino vicino alla superficie (tipo il Cotton Cordell Ripplin Red Fin o il Rapala Shad Rap) e taglie maggiori che si spingano leggermente più in profondità (tipo il Cotton Cordell BIG-O o il Salmo Warrior). Cominciando dalle basse profondità, potete usare il cranck di superficie n circa 50 cm di acqua. La sua caratteristica azione “wiggling” stretta e poco profonda attirerà lucci distanti un kilometro! Dopo aver battuto la superficie, potremo provare in acque più profonde (1 metro circa) con il cranck che lavora a maggiore profondità.
Dall'alto al basso: Cotton Cordell Ripplin Red Fin e Rapala Shad Rap
L’azione del secondo tipo di cranck consente una maggiore versatilità. Recuperando molto lentamente lavorerà vicino alla superficie mentre accelerando il recupero tenderà ad affondare aumentando la frequenza dell’ondulazione. Nell’uno o nell’altro modo, l’importante è trovare la velocità giusta da abbinare all’umore del luccio.
Dall'alto al basso: Cotton Cordell BIG-O e il Salmo Warrior.
E nell’acqua calma del mattino o poco prima del tramonto, cosa c’è di meglio che pescare in questi spot con un minnow galleggiante (tipo il classicissimo Rapala Floating perche no?). Molta gente pensa che sia il recupero costante a rendere efficace questa esca. Ammetto che questo tipo di recupero sia valido in molte situazioni, ma nel nostro caso l’azione che lo renderà efficace sarà quella di adagiarlo dolcemente sull’ acqua, aspettare qualche secondo per poi farlo affondare repentinamente con un colpo di punta della canna. Dopo che l’esca sarà risalita in superficie potremo attendere anche 30 – 40 secondi prima di farla di nuovo affondare. Lo “strappo” farà si che la nostra esca assomigli ad un vero pesciolino in fuga. Se il luccio è appostato sotto l’esca, indeciso sul da farsi, questo tipo di movimento improvviso gli farà rompere gli indugi ed attaccare con decisione il minnow. L’abboccata, in questi casi, sarà quasi sempre decisa e molto spettacolare con tanto di “esplosione” a pelo d’acqua! Tenete i nervi saldi e recuperate con decisione cercando di mantenere la cima della canna molto alta per evitare di attaccare alla lenza tutti gli erbai della zona. In alternativa i classici popper da bass nelle misure più generose possono dare grandi soddisfazioni (ad esempio sempre restando sui classici l'Heddon Hula Popper). Gli amanti dei jerk in cerca del "mostro della palude" potranno avventurarsi nell'uso di esche di superficie disegnate per il musky quali il burt, il suick o similari.
Dall'alto al basso: Rapala original floating e Heddon hula popper
Per concludere, quando l’acqua si riscalda veramente (metà maggio – primi di giugno a seconda delle zone) tutti i “big pike” lasceranno questi spot poco profondi. Non temete, non sono comunque andati molto lontano: dopo tutto devono pur mangiare e le acque poco profonde e piene di erbai sono l’habitat ideale per il pesce foraggio. Si saranno semplicemente spostati in profondità. Bisognerà insidiarli allora nella fascia più profonda a ridosso degli “shallows”, magari in prossimità di un gradino o di uno sbalzo repentino del fondale. Come esca potete usare un crank di profondità o, ancor meglio, un bucktail jig abbinato ad un pesciolino in gomma o ad un grosso grub, o un bulldawg. Consiglio di aumentare progressivamente la profondità di ricerca fino a che non troviamo il livello giusto a cui stazionano gli amici pinnuti.
Muskie Innovations Uptown Dawg
L’ ultimo consiglio è sui colori delle nostre esche: neutri in acque chiare (shad, black-silver), più vivaci in acque in acque torbide (yellow-orange, firetiger).
E gli spinnerbaits? Non preoccupatevi, non ce ne siamo dimenticati, data la versatilità di tali esche abbiamo pensato che meritano un articolo interamente dedicato a loro.
E gli spinnerbaits? Non preoccupatevi, non ce ne siamo dimenticati, data la versatilità di tali esche abbiamo pensato che meritano un articolo interamente dedicato a loro.