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mercoledì 22 aprile 2009

Ecosistema, habitat, nicchia, catene alimentari, equilibri biologici

Capita spesso oggi di addentrarci in discussioni relative allo stato delle nostre acque e come pescatori ci troviamo ad affrontare e parlare di problemi spesso più grandi di noi. L'origine dell'inquinamento, le dinamiche riproduttive dei pesci, i rapporti preda-predatore, la distinzione pesce autoctono e pesce alloctono, ecc.. Fondamentale dunque, al fine di potere articolare un'opinione senza essere strumentalizzati, è avere una conoscenza di base sui concetti e la terminologia coinvolti in questo tipo di problematiche.



Ecosistema
L'ecosistema è il risultato di una compenetrazione tra una parte inorganica (biotopo) ed una parte organica (biocenosi).
La prima componente è data da acqua, terreno, atmosfera, nel senso che questi tre componenti variano a seconda degli ambiente ed influenzano la seconda componente, la parte organica che è costituita da animali, piante e microrganismi. La parte organica, a sua volta, influenza la parte inorganica trasformandola. Nell'ambito della biocenosi esistono relazioni molto strette fra gli organismi, che determinano quelle che sono note con il nome di "catene alimentari". Ad esempio, nell'ecosistema lago l’acqua ad una certa temperatura, i sali disciolti in essa, il terreno dell’invaso, ecc. rappresentano il biotopo mentre gli organismi vegetali ed animali la biocenosi.

Gli ecosistemi sono gli oceani, i mari, i fiumi, i laghi, gli stagni, le praterie, i boschi, le foreste, le montagne, i deserti, ecc., cioè tutte quelle porzioni di territorio che si trovano sulla Terra, caratterizzate da particolari condizioni climatiche e geografiche, nei quali vivono le più svariate specie di esseri viventi.
La parola ecologia deriva dal greco oikos che significa “casa” o “posto per vivere” e logos che significa “discorso”. Letteralmente l’ecologia è il discorso sulla “casa”, casa intesa non come luogo di abitazione ma in senso più generale come “ambiente di vita”. L’ecologia studia l’interazione tra organismi ed ambiente.

Habitat, nicchia ecologica
L'habitat è il luogo dove vive una popolazione di organismi, la nicchia ecologica è il ruolo che la popolazione svolge. La nicchia ecologica equivale allo stile di vita di una specie.
In un ecosistema organismi gli occupano nicchie diverse, altrimenti entrano in competizione.
Se individui di specie diverse si cibano degli stessi vegetali o se vivono nello stesso territorio hanno la stessa nicchia.
Per questo motivo specie con nicchie identiche o simili saranno in competizione per aggiudicarsi la stessa cosa. Se la competizione è intensa, può avvenire che una delle specie sia eliminata completamente o respinta in un’altra nicchia o localizzazione geografica; oppure che le specie in questione siano capaci di convivere a una densità ridotta suddividendosi le risorse disponibili raggiungendo così una sorta di equilibrio.
La nicchia ecologica rappresenta l’insieme dei rapporti che una determinata specie stabilisce con le altre e rappresenta il “ruolo” che svolge.

Il meccanismo di competizione coinvolge dunque tutte le specie e le dinamiche predatorie non solo il fatto che una specie sia un predatore o meno.
La volpe e il tasso, entrambi carnivori, si possono nutrire di piccoli roditori e piccoli uccelli, ma anche di insetti e altri invertebrati. Tuttavia, mentre la volpe caccia di giorno, il tasso agisce di notte, pertanto le prede della volpe sono animali diurni, le prede del tasso animali notturni. La volpe e il tasso non occupano la stessa nicchia ecologica e non sono in competizione.

La nicchia ecologia e la competizione
Le specie animali o vegetali possono definirsi autoctone o alloctone, termine di cui oggi sentiamo spesso parlare nell'ambito della fauna ittica. Le specie autoctone sono originarie del luogo dove si trovano, la nazione secifica ma anche la regione o comunque un area localizzata che ha sviluppato delle sue specificità, le specie alloctone sono state introdotte nel luogo dove si trovano e non ne sono originarie.
Si sono verificate spiacevoli esperienze di competizione tra una specie alloctona ed una autoctona con le introduzioni di animali esotici a fini ornamentali o per disattenzione. I casi di competizione più evidenti che hanno portato a gravi danni per i nostri ecosistemi sono quelli tra lo scoiattolo europeo e lo scoiattolo grigio, tra la testuggine d’acqua e la tartaruga dalle orecchie rosse e tra il gambero d'acqua dolce e il gambero della Louisiana. In alcuni casi poi l'introduzione di una specie alloctona ha portato a conseguenze anche più evidenti, non solo nei confronti di una specie ma nei confronti di numerose specie e a volte di un intero ecosistema. Questo avviene quando la specie introdotta occupa più nicchie ecologiche ed ha caratteristiche nuove non presenti nelle specie originarie che ne avvantaggiano enormemente la diffusione a svantaggio di molte altre specie. Due casi molto noti e discussi sono quello della nutria per il suo impatto sulla vegetazione riparia e del siluro per la mole e l'abilità a predare in acque ad elevata torbidità.

Il rapporto preda-predatore
L’animale che fa l’azione di catturare si chiama predatore. L’animale che viene catturato si chiama preda. La predazione è l’azione che fa un animale quando cattura (prende e mangia) un altro animale. Il leone è un predatore perché rincorre, cattura e mangia la gazzella; la gazzella, che viene mangiata, è la preda. Il passero è un predatore perché si nutre di una larva; la larva è la preda. La coccinella che si nutre degli afidi (i pidocchi delle piante) è il predatore; gli afidi sono la preda.
Molti animali in natura sono sia prede che predatori, il passero è infatti preda di piccoli felini e rapaci, così come la coccinella è preda per diversi uccelli.

In natura, fra preda e predatore, c’è un equilibrio. Questo equilibrio serve a non far aumentare troppo il numero delle prede e dei predatori: quando ci sono tante prede ci sono anche tanti predatori che le mangiano, quando ci sono poche prede ci sono anche pochi predatori perché non trovano cibo e muoiono.
Le popolazioni di predatori e di prede subiscono una serie di fluttuazioni nelle densità. In altre parole, se il numero delle prede aumenta, dopo un certo lasso di tempo, anche il numero dei predatori aumenterà. Ma molti predatori finiscono automaticamente per ridimensionare il numero delle prede che tenderà a ridursi portando, dopo un certo intervallo, a un conseguente declino della popolazione dei predatori, e così via.
E’ un meccanismo di regolazione che impedisce alle popolazioni delle prede di accrescersi troppo e inoltre favorisce la selezione naturale eliminando le prede più deboli e i predatori meno abili, quindi i soggetti geneticamente meno adatti.
L’ equilibrio dinamico tra preda e predatore impedisce alle popolazioni delle prede di accrescersi a dismisura e favorisce la selezione naturale
La rottura degli equilibri ha diverse cause, tutte causate dall'uomo, le principali sono l'inquinamento, la distruzione degli habitat e l'immissione di animali alloctoni.

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