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venerdì 20 novembre 2009

Progetto per la tutela del luccio nostrano nella regione Veneto

Forse pochi sanno, che la regione Veneto ha avviato una serie di studi in tutte le province venete per studiare i vari fenotipi di luccio provincia per provincia, nell'ottica della conservazione del ceppo o dei ceppi originari. In pratica si tratta di prelevare lucci, togliergli unadue scaglie, un pezzettino piccolo di caudale da mettere in soluzione conservante, misurare e pesare, fotografare la livrea da ambo i lati.

Il progetto è seguito dall'Università di Perugia che effettuerà una serie di test sul Dna dei campioni prelevati.
Da qualche giorno, dopo Treviso, Padova e Venezia, stanno studiando le acque vicentine. Oggi si andava a raccogliere esemplari di risorgiva dove non sono mai stati fatti campionamenti, e dove si suppone che il ceppo nostrano rappresenti la totalità degli esocidi.
Ovviamente il re del martin ed il vostro lupone non potevano mancare, per cui, storditore in spalla e guadino in mano, abbiamo fatto una trentina di lucci dai quali poi "sul campo" sono stati prelevati i campioni.
Premesso che in posti come a Fimon sono stati trovati almeno otto diverse livree... dove siamo stati oggi i pesci erano assolutamente omogenei e, secondo il biologo, assolutamente di ceppo locale doc.
Se ho postato correttamente le immagini, qui sotto vedete il momento del prelievo delle scaglie



qui alcune giovani speranze...da notare l'omogeneità delle livree



Grande attenzione nella manipolazione dei luccetti: leggero sedativo nell'acqua delle tinozze e disinfettati con Germozero in sede di prelievo.



Questo studio di vasta portata, prevede nella tarda primavera prossima la presentazione dei dati, con l'obiettivo di identificare con certezza quali sono i nostrani e gli alloctoni, non sempre è così facile come sembra: stamane si è discusso un bel pò tra me, il re, e lo studioso, alquanto in disaccordo su alcune livree. Proprio per questo ed altri motivi, credo che la presentazione dei risultati dello studio, potrebbe interessare ai soci e non solo. Volendo, si può anche partecipare personalmente allo studio dando il nostro contributo(assai gradito). Si tratta di fotografare, misurare pesare, e fin qui tutto facile, poi bisognerebbe prelevare una squama, un piccolo pezzo di caudale e stòccare adeguatamente i reperti. Non è difficile come sembra: con un bisturino od anche un cutter piccolo si allenta la squama, con una pinzetta la si toglie e la si mette con qualche millimetro quadro in alcool 70%.
Ideale sarebbe compilare il foglio qui sotto, che ho ridotto pixel, ma che posso inviare anche "originale" a chi fosse interessato.



Questo è il retro, con vari tipi di livrea:



Lo so, è una rottura di palle, ma se a qualcuno interessano anche gli aspetti scientifici dei nostri amici, questa è un'ottima occasione per far qualcosa.
Già che ci sono aggiungo la foto di Roberto con un nostrano e del re con un danubiano 100%



Buon weekend a tutti!

Carlo (lupodifiume)