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lunedì 11 gennaio 2010

L'aspio nel territorio ferrarese

Iniziamo con questo la pubblicazione di una serie di articoli scientifici e/o divulgativi inerenti le origini, la diffusione e l'impatto di diverse specie ittiche alloctone nel territorio ferrarese, a cura del Dipartimento di Biologia dell'Università di Ferrara. In questo primo articolo del 2003 si analizzano le origini e la potenziale diffusione dell'aspio sul territorio.

Prima segnalazione di aspio, Aspius aspius (Linnaeus, 1758) e blicca, - Abramis bjoerkna (Linnaeus, 1758), Osteichthyes, Cypriniformes, nelle acque interne della provincia di Ferrara

Giuseppe Castaldelli (1), Elena Rizzati (1), Raffaele Barbirati (2), Remigio Rossi (1)
(1) Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Ferrara
(2) Provincia di Ferrara, Servizio Protezione Flora e Fauna

Abstract
Si segnala la presenza di due nuove specie alloctone, l’aspio, Aspius aspius (Linnaeus, 1758) e la blicca, Abramis bjoerkna (Linnaeus, 1758) nelle acque interne della provincia di Ferrara. Il reticolo idrografico (4000 km) della provincia di Ferrara (2630 km2) è compartimentato in più sottobacini, tutti più o meno direttamente riferiti all’asta principale del Burana-Navigabile che, attraversando l’intera provincia da ovest ad est, assolve sia alla funzione irrigua sia a quella di scolo. In particolare, i sottobacini principali, detti Canale Burana, Po di Volano, Po Morto di Primaro, Canal Bianco, Canale Navigabile, Canale Circondariale, sono stati considerati in questo studio. Il riconoscimento specifico è stato supportato dalla rilevazione dei parametri morfo-meristici, che rientrano negli ambiti di variabilità descritti per le due specie. Inoltre, i dati biometrici di alcuni esemplari di blicca presentano alcune discordanze dai valori di riferimento, indicandone la probabile appartenenza ad ibridi tra Blicca bjoerkna ed Abramis brama.


Aspius aspius (link wikipedia)
Introduzione
Questo studio si inserisce nel quadro più ampio delle problematiche relative alle condizioni attuali della fauna ittica del bacino del fiume Po. I popolamenti ittici del bacino padano hanno subito, in un breve arco temporale, drastiche modificazioni dovute a molteplici cause, derivanti generalmente dalle alterazioni ambientali e dagli effetti delle attività antropiche. Uno dei maggiori fattori di disturbo delle comunità ittiche è oggi rappresentato dall’introduzione di un numero sempre crescente di specie alloctone nelle acque del reticolo idrografico regionale e nazionale. L’immissione e l’acclimatazione di nuove specie hanno ripercussioni negative sugli equilibri biologici interspecifici e possono portare ad una diminuzione delle specie maggiormente esigenti in termini ecologici.
Per quanto riguarda il quadro relativo alle specie ittiche alloctone presenti nelle acque interne della provincia di Ferrara, è stata accertata la presenza di 10 specie: acerina, carassio, carpa, carpa erbivora, gambusia, lucioperca, persico sole, pesce gatto, pseudorasbora, siluro. A queste si aggiungono le due specie oggetto di questa segnalazione.

Discussione
Sebbene i campionamenti della fauna ittica della provincia di Ferrara nell’anno 2003 abbiano riguardato numerosi e diversificati canali della vasta rete della bonifica ferrarese, le due specie alloctone sono state catturate sempre in poche stazioni, aventi caratteristiche idrauliche del tutto particolari. Si tratta, infatti, delle più importanti prese d’acqua dal fiume Po e dei canali ad esse direttamente riferiti. Ad esempio, l’impianto delle Pilastresi, sito nel territorio del Comune di Bondeno, nell’estremo lembo nord-occidentale della provincia, il breve canale omonimo di collegamento con il Canale Burana, e buona parte dell’asta Burana-Volano che ne veicola l’acqua, rappresentano la principale arteria di irrorazione del complesso sistema idraulico ferrarese e, di conseguenza, sono anche la via elettiva di colonizzazione dell’intera rete di canali da parte delle specie alloctone provenienti dal Po.
Per la blicca, il numero più esiguo e la distribuzione delle catture, al presente non permettono di esprimersi con certezza riguardo l’origine. Tuttavia, si può ugualmente osservare che i canali minori in cui la blicca è stata catturata derivano acqua per gravità, tramite sifoni, dal Po di Volano, a monte del Sostegno di Tieni (Codigoro) e dal Canale Navigabile Migliarino-Porto Garibaldi. Di fat-to, le due aste sono collegate direttamente, in quanto il Canale Navigabile, nell’attuale gestione idraulica, rappresenta il proseguimento del Po di Volano, ricevendone più del 90% della portata, senza presenza di sbarramenti o altri impedimenti alla libera movimentazione della fauna ittica (SPINELLI et al., 1996). Anche il Po di Primaro, altro sito di cattura della blicca, è direttamente collegato al Po di Volano. Non risulta quindi azzardato affermare che anche questa specie alloctona sia di provenienza dal Po e che, entrando nell’asta Burana-Volano dal Canale delle Pilastresi, abbia trovato nel Po di Volano la via elettiva per la diffusione e colonizzazione dell’intera rete di canali di bonifica del ferrarese.

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Referenza: Castaldelli et. al., Ann. Mus. civ. St. nat. Ferrara, Vol.6, 2003, pp.65-72, ISSN 1127-4476.