Il 20 febbraio 2010, presso le sale del salone internazionale della pesca Fly Fishing e Spinning Show di Vicenza, si è tenuto il convegno intitolato "Il ruolo del pescatore e dell' associazionismo alieutico nella pesca moderna: sentinella ambientale e collaboratore attivo con l’ente pubblico". L'evento è stato organizzato dallo Spinning Club Italia, con la collaborazione di alcune società del Pike Fishing quali Esox 2000 e Lanciatori Bassa Trevigiana.
La manifestazione ha visto la luce grazie all'impegno di Silvio Smania, che ha ottenuto spazi dall'organizzazione della fiera e la partecipazione di invitati eccellenti, prima tra tutti l'Assessore Regionale alla pesca del Veneto Dr.ssa Marialuisa Coppola. In sala erano presenti, tra gli altri: Silvano Folladore, Presidente FIPSAS di Vicenza; Massimo Campi, Segretario Esox2000, Arci Pesca FISA; Fabio Cester, Segretario ADS Lanciatori Bassa Trevigiana FIPSAS; Saverio Bersanetti, rappresentante dell'associazione Per il Mare e noto scrittore di pesca.
I lavori sono stati aperti dal Dr. Mario Narducci, Presidente Nazionale dello Spinning Club Italia. Narducci , che non ha bisogno di presentazioni per chi conosce il mondo della pesca e dell'ambientalismo, ha dimostrato efficacemente come anche con risorse limitate sia possibile ristabilire la salute della fauna ittica della nostre acque e il recupero di specie minacciate di estinzione. Di grande interesse, in questo senso, è stata la relazione sul recupero della trota marmorata autoctona del bacino del fiume Adda, che grazie all'impegno di alcuni appassionati ha quadruplicato nel giro di pochi anni la sua popolazione.
La relazione, ricca di immagini suggestive ma anche di documenti impietosi sullo stato delle acque, è poi proseguita con la denuncia dei prelievi idrici dissennati e delle fonti di inquinamento che sempre più derivano da un'agricoltura a base chimica, disattenta alla sostenibilità ecologica del proprio operato. Questi fenomeni di degrado sono spesso ignorati dagli stessi enti che sovrintendono la pesca e la tutela ambientale, Qui Narducci ha facilmente dimostrato che i primi a trovarsi di fronte a questi episodi a danno dei nostri fiumi, sono proprio i pescatori, le cui associazioni hanno il dovere di farsi carico di collaborare con l'ente pubblico, le regioni,le province e le associazioni ambientaliste, nel monitoraggio e nella soluzione delle cause del degrado.
Non meno incisivo è stato l'intevento successivo, a cura del Prof . Lorenzo Pareschi, Presidente Esox2000, Intervento che partiva dal tema della tutela del Luccio Autoctono come punto di partenza per illustrare l'ecocatstrofe che ha investito le acque di pianura del distretto padano veneto. Il luccio infatti, pur essendo la specie che funge da indicatore biologico per la salute delle acque del piano, é praticamente estinto proprio in quei territori che sono considerati i suoi luoghi d'origine. Tra le cause la scomparsa della vegetazione sommersa e riparia, regimentazioni idriche scellerate, mancato contenimento delle specie alloctone infestanti e pericolose, che da sole, rappresentano ormai oltre il 90% della biomassa nelle acque del bacino del Po.
Ricca di lucidi e tabelle davvero esaustive ottenuti dal Prof. Rossi, dal Prof. Castaldelli, e dal Dr. Lanzoni, del Dipartimento di Biologia dell'Università di Ferrara, la relazione di Pareschi ha dimostrato come la reintroduzione del luccio e la sua massima tutela rappresentino uno dei primi passi da fare per ristabilire la piramide della catena alimentare originaria delle nostre acque. Risultato che richiede anche il controllo dell'espansione degli alloctoni più pericolosi, e la buona amministrazione dei regimi idrici.
Il Prof Pareschi ha poi portato come esempio di buona amministrazione delle acque i risultati ottenuti dalla Provincia di Vicenza nel recupero del Lago di Fimon, una sorta di miracolo che ha rinaturalizzato un lago un tempo dato per morto a causa delle attività antropiche. E infine una sintesi di quanto è allo studio della provincia di Treviso, anch'essa una delle più attente alle tematiche ambientali, in tema di ricostituzione e tutela degli stock di lucci autoctoni e di monitoraggio delle acque di pianura, le più ricche di biodiversità.
Ha infine chiuso i lavori il Dr. Paolo Turin, ittiologo illustre che collabora con l'amministrazione regionale del Veneto, che ha apprezzato le relazioni e l'impegno delle associazioni dello Spinning e del Pikefishing, e che ha sollecitato le associazioni della pesca sportiva a interfacciarsi con gli enti e le società ambientaliste nell'attività di monitoraggio delle acque.
Turin ha anche voluto ricordare con forza come ogni attività a sostegno degli ecosistemi fluviali, per quanto meritevole, può venire vanificata da una cattiva gestione dei flussi idrici da parte di enti e consorzi, e dei trattamenti spesso ancora dannosi usati per contrastare la vegetazione acquatica. Su tutte queste cose, dice Turin, le associazioni di pesca e le amministrazioni più attente devono formare una massa critica in grado di modificare l'esistente.
In conclusione il convegno è stato un successo, e soprattutto ha rappresentato il primo vero passo nella cultura del pescatore come protagonista attivo nella tutela dell'ambiente con cui interagisce. Se questo succede da tempo in alcune comunità montane e pedemontane, è ora necessaria, come hanno sottolineato tutti i relatori, una mobilitazione per le acque di pianura, che spesso sono a torto sottovalutate dalle nostre amministrazioni.
I video delle presentazioni sono reperibili sul Canale Youtube dell'Esox 2000
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