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giovedì 23 agosto 2012

Il WWF Faenza denuncia il degrado ambientale del Lamone


Purtroppo dobbiamo riportare l'ennesimo caso di degrado ambientale con conseguente distruzione degli ecosistemi ed azzeramento della biodiversità. Il WWF Faenza denuncia la situazione del Lamone. In una nota stampa, infatti, si parla di ambiente devastato con un fiume si sta prosciugandotra e pozze d'acqua stagnante e scura in cui galleggiano pesci in putrefazione. 


"Alle conseguenze dell'emergenza idrica si aggiunge l'impatto brutale di un taglio pressochè totale della vegetazione" dichiara il WWF. E prosegue: "È il risultato di un primo stralcio di lavori di un intervento autorizzato dalla Regione Emilia Romagna per la 'rimozione selettiva di piante all'interno dell'alveo' nel tratto urbano del Lamone. In realtà il criterio adottato è quello del fare più legna possibile: in questo tratto di alveo sono rimasti in piedi pochissimi alberi, molti salici e pioppi di grandi dimensioni sono stati abbattuti. Il Lamone in queste condizioni non è più un fiume! Un ecosistema è ridotto a canale di scolo; acqua e biodiversità spariscono, la vita del fiume e il paesaggio sono completamente stravolti. Tutto questo avviene nella più totale indifferenza degli Enti che dovrebbero garantire la salvaguardia dei fiumi.



Da molti anni il WWF richiama l'attenzione sullo sfrutamento della risorsa idrica oltre i limiti naturali del territorio; un problema che non si risolve con tardivi e quindi inutili divieti di attingimento dai fiumi, emessi quando negli alvei restano solo poche pozze d'acqua. La vita dei fiumi e la loro qualità ambientale si difendono solo attraverso una pianificazione territoriale ed agricola che tenga conto delle caratteristiche del territorio, del suo bilancio idrico e del cambiamento delle condizioni climatiche in atto. Per quattro mesi all'anno il Lamone,prosciugato, sparisce; si ripetono le morie di pesci, ambiente e paesaggio vengono degradati da tagli di alberi sovradimensionati rispetto all'esigenza della sicurezza idraulica. A fronte di questa cronica situazione appaiono risibili gli annunci e i progetti di carta su un possibile parco fluviale del Lamone. Non si fa un parco fluviale se Enti e Amministrazioni locali si limitano ad allestire la vetrina di un semplice prodotto turistico. Un vero Parco fluviale del Lamone potrà nascere e diventare risorsa vitale per le comunità solo quando i vari Enti pubblici decideranno di affrontare in modo sistemico i problemi di degrado ambientale dei fiumi del comprensorio faentino."