Lo SCI sta organizzando, ormai da mesi, una importante serata per sensibilizzare provincia e regione sul tema della salvaguardia dell'ambiente. L'obbiettivo non è di fare una serata "unatantum" a livello di pubblicizzare la cosa ma che sia l'inizio di un confronto tra gli enti pubblici ed i pescatori con l'obbiettivo di "salvare" le nostre acque. L'idea è quella di creare un "evento" (tendenzialmente a cadenza annuale) su Milano per la Lombardia da parte dei Club di pesca sensibili alla tutela ambientale (PAM e spinning in primo luogo ma anche ad esempio CFI e -perchè no?- gli ecologisti meno "ideologizzati") che focalizzi agli enti gestori delle acque (province e regione) di volta in volta un problema verso cui ipotizzare soluzioni (e magari provarle sul campo: il Progetto Marmorata sul fiume Adda è nato così).
Un obiettivo secondario ma comunque di rilievo consiste nel coagulare il variegato mondo dei pescatori, con una valenza ltimamente "educativa" (abbiamo diffuso il catch and release ma non basta purtroppo: occorre che, almeno i più sensibili, si battano anche per l'ambiente).
Indispensabile per questo obiettivo l' "alleanza" con gli ittiologi. In proposito abbiamo la disponibilità di Fabrizio Merati, allievo del Prof. Forneris di Torino, nonchè estensore del primo Progetto Marmorata in regione Lombardia nei primi anni '90 ed attuale responsabile della gestione ittica della regione Valle d'Aosta.
Entrando nello specifico dell'attuale serata, Merati presenterà alcuni studi sul campo da lui stesso svolti dove si dimostra l'impatto delle regimazioni spondali sull'ittiofauna stanziale (in pratica più si distrugge l'ambiente e meno pesce può sopravvivere). Fatto in apparenza banale e scontato per un pescatore ma in precedenza mai dimostrato "scientificamente".
La relazione dell'ittiologo verrebbe preceduta da alcune rapide presentazioni iconografiche (10 minuti ciascuna circa) di situazioni di cui mostrare immagini prima e dopo i lavori, come dire che la relazione "scientifica" risponde alla constatazione sul "campo" da parte del pescatore. Il loro numero potrebbe essere limitato a 3-4 puntando a un corso montano, a uno di fondovalle e infine uno di pianura.
Il terzo momento della serata consiste in un pubblico dibattito fra il relatore, gli intervenuti e auspicabilmente i rappresentanti degli enti di gestione presenti. La discussione andrebbe in qualche modo indirizzata non verso sterili polemiche ma verso soluzioni propositive che potrebbero essere riassunte in un documento finale, frutto del lavoro della serata da diffondere (anche ai mass media che cercheremo di invitare).
E' stato prenotato per l'occasione un cinema da 240 posti: mostrare un uditorio numeroso potrebbe far capire agli amministratori che la tutela ambientale degli ecosistemi acquatici è un argomento che miete consensi numerosi.
Lo SCI ha chiesto ai rappresentanti dei diversi Club e Associazioni che promuovono la serata di partecipare attivamente, sia per l'mportanza che ormai rivestiamo in ambito nazionale e sia per la comunità di idee ed intenti che sicuramente ci lega.