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venerdì 25 maggio 2012

Morìa di pesce in Emilia, il terremoto tra le possibili concause

La terra continua a tremare in Emilia e si vive nel costante timore di nuove pericolose scosse, tra l'altro non certo escluse dagli esperti. La serie di scosse di terremoto che si susseguono da 3 settimane ha creato veri e propri stravolgimenti del paesaggio: nel modenese, tra Mirandola e San Felice sul Panaro, il terreno ha subito un sollevamento di 12 cm, come accertato dai dati satellitari. Nel frattempo si sono avute notizie di diffuse morie di pesci nei canali delle zone maggiormente colpite dal sisma, una vera ecatombe.
Era già accaduto in grande stile nella zona di Massa Finalese dopo il terremoto del 20 maggio. Poi è capitato di nuovo dopo quella del 29 maggio. In questi ultimi giorni a San Prospero son stati trovati molti pesci, la gran parte delle quali di grandi dimensioni, privi di vita. Da martedì 22 maggio sono iniziate le segnalazioni di cittadini ferraresi di morie di pesci. Da parte dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria dell’Azienda Usl di Ferrara sono stati effettuati diversi sopralluoghi presso il Po di Volano, canale di Burana e Boicelli, segnalazioni che adombravano un nesso tra le morie e lo sciame sismico in corso.
La mortalità di pesci di varie specie (abramidi, carpa, siluro) è stata confermata, in quantitativi crescenti di giorno in giorno, ed è stato osservato un comportamento di sofferenza di numerosi pesci, boccheggianti in superficie. L’acqua dei canali era in movimento, con forte corrente e di qualità visiva ed olfattiva buona. Sono stati effettuati campioni di alcuni esemplari e di acqua per gli approfondimenti diagnostici presso l’Istituto Zooprofilattico. Le prime risultanze delle analisi, tuttora in corso, parlano della presenza, in alcuni campioni, di patogeni comuni, estranei alla causa di morte. 


QUALI LE CAUSE? - Le morie potrebbero essere attribuibili alla riduzione dell’ossigeno dell’acqua, dovuta all’aumento di materiale organico causato dal sommovimento del fondo (il materiale organico consuma ossigeno). La diminuzione di ossigeno può essere causata anche dall’abbassamento della pressione atmosferica, correlabile alle piogge che si sono riversate sull’Alto Ferrarese, piogge che, tra l’altro, dilavano i terreni agricoli, portando nei canali i fertilizzanti e le sostanze chimiche usate in agricoltura. Altri possono essere i fattori chiamati in causa, quali l’aumento della temperatura dell’acqua e la liberazione di gas tossici dal materiale sedimentato sul fondo dei canali, sempre dovuti al movimento tellurico di questi ultimi giorni. Nelle ultime ore le segnalazioni arrivano pure dal tratto più basso del Po di Volano (conca di Valpagliaro), ma si tratta verosimilmente dello stesso pesce morto gia nella giornata di lunedì e trasportato dalla corrente a valle, dove si ferma a causa della chiusa. Stesso fenomeno interessa la Darsena cittadina, dove la rientranza della sponda consente alle carcasse dei pesci di fermarsi. Sono stati attivati gli Enti competenti al recupero dei pesci morti, per prevenire problemi di igiene pubblica. Nel contempo, prosegue l’attività diagnostica, al fine di accertare le cause della morte.

IL SISMA COME CONCAUSA? - I numerosi episodi di stragi di pesci farebbero pensare ad una correlazione con il sisma: non è escluso possa esservi stato un getto di acqua geotermica bollente, fuoruscito dal sottosuolo per il terremoto. Dalle misurazioni effettuate a Massa Finalese è emerso che la temperatura dell'acqua era di 25 gradi: non abbastanza calda per uccidere i pesci, spiegano i tecnici, ma troppo rispetto alle condizioni atmosferiche. L'ipotesi, che dovrà essere confermata dall'analisi dei prelievi effettuati dall'Arpa, è quindi che il terremoto abbia smosso il fondale aprendo il passaggio a getti di acqua molto calda provenienti dal sottosuolo o a gas che hanno soffocato i pesci, che possono essere morti anche non immediatamente ma per le conseguenze dell'eccessivo calore o dell'anossia. 

DIMINUZIONE D'OSSIGENO LEGATE ALLE PIOGGE? - Dalle misurazioni risulta che ora l'acqua sia sufficientemente ossigenata e che quindi si stiano ripristinando le condizioni di normalità. Non è solo il terremoto il maggiore indiziato di queste morie di pesci, in quanto vi sarebbe la possibilità che la diminuzione di ossigeno possa essere causata dall'abbassamento della pressione atmosferica generata dalle piogge degli ultimi giorni. A seguito di forti piogge, si crea un abbassamento della pressione all'interno dei canali con un relativo abbassamento delle quantità di ossigeno disciolto nell'acqua: da qui l'anossia dei pesci, che prima salgono a galla e poi muoiono. Periodicamente si verificano questi fenomeni, ma per capire le cause precise e scoprire se il terremoto c'entra qualcosa bisognerà attendere i risultati definitivi delle analisi.